Alzano Lombardo, frazione Nese. Chiesa di San Giorgio
Opere presenti
Ultima Cena
olio su tela cm 93x117 (sagrestia) - In sacrestia
Transito di San Giuseppe
olio su tela cm 210x19 (sagrestia) - In sacrestia
Passaggio del Mar Rosso (d’apres Luca Giordano)
olio su tela cm 120x153 (sagrestia) - In sacrestia
NB: Fino al 21 settembre 2023 le opere sono esposte presso il Museo d’Arte sacra San Martino ad Alzano Lombardo.
Ultima Cena, 1701, olio su tela, cm 93×117
Tela di particolare interesse sia per la presenza, assai rara, della data di esecuzione (1701) sia per l’originalità della composizione, impostata sulla diagonale della tavolata in ripido scorcio dal basso verso l’alto, da sinistra verso destra. Una soluzione di chiara ascendenza veneziana, nella fattispecie tintorettesca, che assume un valore fortemente teatrale a causa dei violenti contrasti chiaroscurali e della luce che dona alle figure, intensamente colorate, un carattere fortemente espressivo. Singolare e davvero inusuale è la presenza del quattordicesimo, inaspettato commensale: forse un cripto-autoritratto identificabile nella fantasmatica figura in alto a destra, modellata con un colore-luce di abbagliante forza espressiva.
Passaggio del Mar Rosso (copia da Luca Giordano), 1690 circa, olio su tela, cm 120×153
Il dipinto è una copia in formato ridotto e con numerose varianti del grande telero eseguito nel 1681 dal napoletano Luca Giordano per la Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo alta, dove fu collocato nel 1682. Cifrondi ne esegue una interpretazione assai libera che è al tempo stesso un omaggio e un’ esercitazione finalizzata a carpire i segreti della straordinaria lingua pittorica del maestro partenopeo. La devozione al Giordano sarà una costante della carriera di Cifrondi sia dal punto di vista iconografico (i filosofi in abiti laceri concepiti come figure allegoriche della futilità dei beni terreni) che sul piano della tecnica pura, caratterizzata da pennellate rapidissime eseguite con gestualità impetuosa, quasi febbrile. Nel dipinto si apprezzano sia la brillantezza e la vivacità della tavolozza sia l’audacia di talune soluzioni formali, come i fulmini che saettano nel cielo e il mare tempestoso.
Transito di San Giuseppe, olio su tela cm 210×195
Il dipinto ripete con poche varianti l’esemplare della chiesa di Vilminore in ossequio a un’iconografia divenuta popolare specie tra XVII e XVIII secolo in coincidenza col rilancio, da parte della Chiesa, della figura dello sposo di Maria. Il rilancio del culto di San Giuseppe in Occidente, e in particolare del tema del suo trapasso, si deve principalmente al domenicano milanese Isidoro Isolano, che ne inserì la storia nella sua Summa de donis St. Joseph, stampata a Pavia nel 1522. La sensibilità dei fedeli verso questo particolare momento della storia del santo ha favorito la diffusione di Confraternite a lui intitolate sotto diverso nome -degli Agonizzanti, della Buona Morte, del Transito- con lo scopo di alleviare i patimenti dei moribondi. (Enrico De Pascale)
Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, in I pittori bergamaschi. Il Settecento, Bergamo,1982, pp. 465-467, nn. 7, 8, 9
Orari e contatti
Nese Alzano Lombardo
Tel. 035 512045 – 035 510848
Orario di apertura: previa prenotazione.