Cerete Basso. Chiesa di San Vincenzo

Il cospicuo gruppo di tele, indice di un rapporto privilegiato con la committenza, copre tutto la parabola bergamasca del pittore. Particolarmente significativi sono la Fuga in Egitto e il Transito di San Giuseppe, in quanto risultano i primi dipinti firmato e datati dal pittore: “EX DONO PETRI MARIN. RECTORIS CERETI. AN° 1690”; la figura del preposto locale Pietro Marinoni emerge in modo importante quale committente di Cifrondi, che eseguirà il ritratto dell’ecclesiastico e, sempre sua ordinazione, eseguirà le tre grandi tele nell’abside di Cerete Basso (due di esse firmate e datate al 1695-1696 con una menzione della commissione Marinoni). Queste ultime sono indice di una prima maturazione del pittore nell’intensità qualitativa e nella gestione di spazi e composizioni importanti. Una curiosità: nel Martirio di San Vincenzo il personaggio coi baffi che cerca di lenire le sofferenze del santo è, probabilmente, un ritratto del committente e amico di Cifrondi, don Pietro Marinoni.  (Luca Brignoli)

Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, in I pittori bergamaschi. Il Settecento, Bergamo,1982, pp. 493-495, nn. 109-112; F. Nurchis, Antonio Cifrondi, Bergamo, 2009, p. 56, nn. I-II.