Ardesio, frazione Ave. Chiesa di San Rocco

Assegnato ad anonimo artista lombardo del  XVIII secolo nell’Inventario dei Beni artistici della Curia di Bergamo (Inv. 1OA2717) il dipinto è senz’altro da ricondurre ad Antonio Cifrondi su base stilistica. L’interesse della tela, da annoverare tra le opere eseguite con il concorso degli aiuti di bottega, è soprattutto nell’iconografia, con la presenza, sulla destra, di Santa Margherita da Antiochia affiancata dl drago, suo attributo distintivo. Secondo la tradizione agiografica accadde che un giorno, mentre pascolava il gregge, Margherita venne notata dal prefetto Ollario che tentò invano di sedurla, in quanto la giovane aveva consacrato la propria verginità a Dio. Umiliato, il prefetto la denunciò con l’accusa di aver aderito al cristianesimo e la fece incarcerare. Margherita fu visitata dal demonio, che le apparve sotto forma di drago e la inghiottì: ma la fanciulla, armata della croce,  squarciò il ventre del mostro e riemerse vittoriosa. Per tale motivo Margherita viene invocata come patrona delle partorienti. La giovane, che subì il martirio a quindici anni il 20 luglio 290 d.C., sotto l’imperatore Massimiano, è venerata come santa sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa.

(Enrico De Pascale)

Bibliografia: inedito