Brescia. Chiesa dei Santi Faustino e Giovita
Opere presenti
Padre Eterno e angeli
Olio su tela, cm 186x107,5 - Nella cimasa sopra il primo altare a sinistra
Armadio del SS.Sacramento
(Sagrestia) - In sacrestia
La datazione del Padre Eterno e angeli, realizzata da Cifrondi per la chiesa annessa al convento presso cui fu operativo negli ultimi dieci anni di vita, e dove fu sepolto, è tuttora discussa. Secondo Dal Poggetto potrebbe risalire agli anni del ciclo degli Apostoli (1722) per la chiesa bresciana di San Giuseppe (oggi al Museo Diocesano di Brescia) per affinità dello stile pittorico e della fisionomia del Padre Eterno dalla lunga barba bianca; secondo altri studiosi potrebbe invece risalire al primo decennio del Settecento, quando il pittore si trovava ancora a Bergamo, da dove evidentemente l’avrebbe spedita. La composizione è costruita con forte scorcio dal basso e mostra il Padre Eterno benedicente che, sostenuto da un grappolo di angioletti, appoggia il braccio destro sulla sfera del mondo.
Certamente al periodo bresciano risale l’armadio dipinto, siglato “A. C.” e datato (1725) conservato in sacrestia e un tempo usato per custodire il baldacchino processionale per la solennità del SS.Sacramento. Sulla faccia esterna delle due ante il pittore ha dipinto le figure dei due santi titolari -Faustino e Giovita- e i simboli dell’Eucarestia (ostensorio e pisside) accompagnati dall’iscrizione: “TANTUM ERGO (SACRAMENTUM) VENEREMUR CERNUI” che allude al Tantum Ergo Sacramentum l’inno liturgico estratto dal Pange Lingua composto da San Tommaso d’Aquino su espressa richiesta di Papa Urbano IV. (Enrico De Pascale)
Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, in I pittori bergamaschi. Il Settecento, Bergamo,1982, p. 487, n.84