Clusone. Basilica di Santa Maria Assunta

Nella Basilica del suo paese natale Cifrondi ha operato a più riprese lasciando un cospicuo nucleo di opere (nove) scaglionate nei periodi compresi tra il 1695 e il 1708 e 1708-1715 . Vanno derubricate dal suo catalogo, perché non gli appartengono, le seguenti opere a lui riferite ancora in un recente passato: San Valentino (tela di Federico Ferrario), Sacrifico di Isacco (sacrestia), Morte di Abele (sacrestia), San Francesco Saverio.

I dipinti della volta segnano un punto importante nella carriera dell’artista, qui impegnato in composizioni di elevato coefficiente tecnico a causa dei numerosi, difficili scorci di sott’insù applicati alle figure celesti e angeliche. L’episodio dell’Assunzione e incoronazione di Maria è stato dipinto a quattro mani: la parte superiore con la Trinità che incorona la Vergine Maria spetta al pittore veneziano Andrea Celesti (Venezia, 1637 – Toscolano, 1712), attivo tra Brescia e Bergamo; la parte inferiore, con i Santi e gli Apostoli che volgono la sguardo adorante verso il cielo è di mano del Cifrondi. Negli altri teleri, dipinti tra il 1702 e il 1704 compaiono numerose soluzioni confrontabili con quelle presenti in talune opere degli stessi anni. La danza circolare degli angeli recanti i simboli dell’Incoronazione o i suonatori di trombe, per esempio, sono simili a quelli nel Martirio di Sant’Alessandro a Bergamo (1698). (Enrico De Pascale)

Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, in I pittori bergamaschi. Il Settecento, Bergamo,1982, pp. 495-498, nn. 115, 116, 117, 118.