Torre Boldone. Chiesa di San Martino

Tra le opere più compiute e meglio conservate del pittore clusonese, raffigurano rispettivamente due episodi dell’Antico Testamento e due di quello Nuovo. La collocazione attuale non è originale poichè l’attuale chiesa parrocchiale di San Martino venne costruita solo nel 1739, nove anni dopo la morte di Cifrondi. Le quattro tele (due delle quali – Giona e la balena e Sansone e il leone sono state riconosciute solo di recente da Francesco Nezosi) dovrebbero risalire al 1715-1720, cioè all’ultimo periodo bergamasco del pittore, prima del suo trasferimento a Brescia. Dal Poggetto ha riconosciuto affinità stilistiche e di carattere compositivo con alcune opere coeve, come L’annuncio ai pastori della Parrocchiale di Gavarno Vescovado, vicino a Scanzorosciate. Caratteristica di questa fase del pittore è l’interesse per gli effetti di luminismo sfatto, per le grandi masse di luce contro cui collocare, in controluce o in penombra, le figure protagoniste dell’episodio. Nelle prime due tele si segnalano le due straordinarie creature angeliche aureolate di un bagliore esplosivo e la naturalezza delle pose dei soldati e dei pastori abbandonati nel sonno. Particolare interesse destano i brani animalistici- una specialità del pittore secondi quanto riferito dalle fonti- come la folta pelliccia delle pecore intrisa di biacca, resa con pennellate morbidissime e intrise di luce, o la sagoma mostruosa della balena accanto a Giona. Quest’ultima scena, come rilevato da Nezosi, deriva in parte da una nota incisione di Antonio Tempesta (Firenze, 1555 – Roma, 1630).     (Enrico De Pascale)

Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, in I pittori bergamaschi. Il Settecento, Bergamo,1982, p. 514, n.17; F.Nezosi in Antonio Cifrondi “pittor fantastico”, catalogo della mostra, Bergamo 2023, p. 36